HuMaps: Framing Migration Narratives and Visualities through the Lens of the Cartographic Humanities

HuMaps: Framing Migration Narratives and Visualities through the Lens of the Cartographic Humanities

Postdoctoral project supervised by Tania Rossetto (Aug 2021-Jul 2023)

Project in collaboration with the Department of Geography and Earth Sciences and the Centre for the Movement of People, Aberystwyth University (Prof Peter Merriman, Dr Andrea Hammel), and the Centre for Oral History and Digital Storytelling (COHDS) and the Geomedia laboratory at Concordia University (Prof Sébastien Caquard)

Laura Lo Presti

HuMaps explores the link between the emerging “cartographic humanities” and mobility and migration studies from a geo-visual and narratological perspective. The two-year research project has the dual objective of analytically deconstructing the imaginaries of migratory maps as well as reconstructing alternative, creative and sensitive imaginations of human mobility. These two research lines thus envisage an analysis of the cartographic narratives of the global migrant crisis to assess how maps, map-like objects and cartographic imaginaries have reproduced human migration over time – and migrated through several networks, artistic media and hybrid materials – to alternately foster feelings of hospitality and hostility towards newcomers. More importantly, HuMaps will reflect on novel applications of digital (and non-digital) mapping methodologies in the context of migration storytelling. These methodologies will be developed in collaboration with the MobiLab, as well as with the support of international scholars and partner institutions in Europe, the United Kingdom, the United States and Canada.


XXXIII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO “Geografie in movimento / Moving geographies”

Congresso | XXXIII CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO “Geografie in movimento / Moving geographies”

Evento online

Dal 08.09.2021 al 13.09.2021

Il Congresso Geografico Italiano torna nella città di Padova a 67 anni di distanza dal Congresso del 1954, per celebrare assieme agli otto secoli di storia dell’Ateneo patavino anche 150 anni di ricerca, didattica e impegno civile della geografia, forte della sua storia ma anche di una costante vocazione al rinnovamento della disciplina e dei suoi strumenti di interpretazione del mondo.

Ispirandosi al Progetto di Eccellenza del DiSSGeA “Mobility and the Humanities”, il Congresso Geografico Italiano 2021 è dedicato alle GEOGRAFIE IN MOVIMENTO, con l’obiettivo di stimolare la comunità geografica italiana a farsi promotrice di un’articolata riflessione sui temi della mobilità.

Se il movimento è una dimensione implicita della geografia, poiché da sempre informa la relazione tra uomo e ambiente e tra spazio e società, una rinnovata attenzione verso questo aspetto è emersa negli ultimi decenni. Termini come circolazione, trasferibilità, connettività, transcalarità hanno connotato la più recente ricerca in campo geografico. Non si tratta di una semplice focalizzazione sulle dinamiche e sulle implicazioni spaziali, economiche, politiche, culturali o ambientali del movimento in relazione agli oggetti della ricerca geografica – siano questi umani, biologici o tecnologici – ma di un rinnovamento dello stesso vocabolario, della stessa cassetta degli attrezzi e delle stesse lenti di cui i geografi e le geografe si dotano per osservare, descrivere, analizzare e, in ultima analisi, produrre conoscenza.

Dedicare il Congresso Geografico Italiano 2021 alle “geografie in movimento” sembra paradossale nel momento in cui l’iper-mobilità che sembrava aver attratto l’attenzione più di recente – come fatto socio-spaziale ma anche come oggetto o categoria d’analisi privilegiati della ricerca – è messa in questione da una pandemia difficilmente eguagliabile a quelle che l’hanno preceduta. Se da un lato la pandemia trova nel legame con la radicalizzazione della globalizzazione un proprio elemento distintivo, dall’altro lato il momento è contraddistinto da un forte rallentamento dei flussi che più avevano guadagnato la ribalta a causa dei confinamenti a scale diverse imposti o subiti da differenti categorie di persone e oggetti (nella propria casa, nella propria regione, nel proprio Stato). Il rischio è che si perda di vista il fatto che mobilità e immobilità non sono mai assolute, né singolari. La situazione presente (o appena attraversata), piuttosto, smuove concetti, teorizzazioni, strumenti eminentemente geografici.

Per giocare al gioco del movimento e per mettere in discussione le questioni della mobilità, il Congresso Geografico Italiano 2021 rimescola le carte e si organizza intorno a cinque nodi:

  1. Elementi, animali, piante: mobilità dei costituenti, delle forze e degli organismi
  2. Oggetti, merci, beni: l’impronta materiale del movimento nello spazio
  3. Soggetti, gruppi, persone: pratiche, spazi e dinamiche delle mobilità umane
  4. Idee, testi, rappresentazioni: pensare, raccontare e immaginare il movimento
  5. Strumenti, tecnologie, dati: GIS, luoghi, sensori, attori

Le giornate congressuali, che si terranno online, verranno seguite da una serie di escursioni post-congressuali che renderanno possibile un “ritorno sul campo” in sicurezza.

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