L'età medievale: dalla nascita dell'Università alla conquista veneziana (1222-1405)

Laureati artisti e giuristi tra il 1222 e il 1405

Alla sua origine, l’istituzione universitaria come oggi la intendiamo veniva denominata Studium, Studio, mentre il termine Universitas aveva il significato di comunità, insieme o gruppo, indicando come Univeristas Scholarium la comunità tutta degli studenti. Proprio dall’azione corporativa e di gruppo degli studenti prese vita il fenomeno delle Università medievali.

In questo scenario sono rappresentati i laureati in diritto e nelle arti liberali, due tra le realtà più importanti nel panorama universitario di Padova (e non solo) tra il 1222 e il 1405.

Nelle università medievali infatti i “corsi di laurea” non erano molti e diversificati come oggi, le discipline nelle quali ci si poteva specializzare erano principalmente il diritto (civile o canonico), le arti liberali (un insieme di materie letterarie e matematiche come la filosofia, la grammatica, la retorica, l’aritmetica, la geometria ma anche la musica e l’astronomia), la medicina e la teologia.

Inizialmente a Padova vi era solo l’Universitas Iuristraum, ossia l’Università dei giuristi, all’interno della quale erano compresi sia studenti di diritto sia studenti di arti e medicina. Solo nel 1399, grazie all’intervento di Francesco Novello da Carrara signore della città, nacque anche l’Universitas Artistarum, Università Artista, da allora indipendente da quella dei giuristi.

Anche le due date considerate per questo scenario hanno un significato preciso: Il 1222 è infatti riconosciuto come l’anno di fondazione dell’Università di Padova, in seguito alla migrazione di studenti dall’Università di Bologna.

Il 1405 segna invece il momento in cui Padova entra definitivamente a far parte della Repubblica di Venezia, perdendo sì la sua autonomia ma non la sua importanza. Venezia decise infatti di non aprire una propria Università a scapito dello Studio padovano ma di far diventare Padova lo Studio ufficiale della Repubblica veneta.

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Laureati diritto civile e diritto canonico tra il 1222 e il 1405

Norme e leggi sono alla base delle relazioni e delle attività del mondo medievale e ne permeano moltissimi aspetti di vita.

I rapporti tra le persone, gli enti e le istituzioni civili e religiose, così come anche il commercio erano regolamentati da un fitto e variegato insieme di norme, le quali richiedevano veri e propri specialisti per poter essere studiate, arricchite, interpretate e messe in pratica.

Non di rado saper leggere e interpretare una norma poteva significare essere in grado di risolvere una disputa a proprio vantaggio, mantenere un bene o alimentare la propria ricchezza.

Anche la gestione politica interna o estera di imperi, regni e comuni si basava su di un corpo di leggi che nel corso del medioevo sono codificate in maniera sempre più capillare, e oggetto di costante rinnovamento.

Lo studio del diritto era per questo di fondamentale importanza, in quanto ne formava i professionisti : notai, dottori della legge, giudici, amministratori pubblici.

Si tratta di figure chiave che troviamo a tutti i livelli della società medievale, dalle corti degli imperatori e dei papi, alle grandi e potenti abbazie, ai consigli e alle magistrature dei liberi comuni fino ai mercati delle città.

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Studenti copisti

La produzione del libro universitario è legata non solo all’attività di copisti professionali ma anche a quella degli studenti che frequentarono i corsi e le lezioni negli Studi medievali.

Il lavoro di scrittura fu svolto da questi ultimi per ragioni assai diverse e si concretizzò in manoscritti che appaiono alquanto eterogenei, anche dal punto di vista delle competenze grafiche:

In alcuni casi ci troviamo di fronte a copisti occasionali, che miravano a soddisfare un bisogno individuale, quello di avere a disposizione l’opera di un autore o una miscellanea di testi per portare avanti i propri studi.

In altri casi, invece, la scrittura diventa un’attività professionale e ci si trova di fronte a veri e propri studenti lavoratori, che rispondevano alle richieste di terzi, talvolta quelle dei compagni di studio oppure quelle dei professori universitari, presso i quali qualcuno viveva. 

Grazie allo spoglio condotto sulla base dei principali repertori di manoscritti italiani, è stato possibile individuare un nutrito gruppo di persone che, nel corso del Trecento e soprattutto del Quattrocento, lavorarono come copisti di libri universitari e si qualificarono esplicitamente come studenti dell’Università di Padova. Questo scenario raccoglie i loro profili corredati dal testo dei colophon che hanno apposto sui manoscritti e che ha reso possibile la loro identificazione.

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